• Scuola domenicale 6.03.2021

Daniele… II parte

Il re li volle come consiglieri e si stava affezionando a loro, vedeva che erano diversi dagli altri ragazzi, ma le attenzioni del re fecero ingelosire i vecchi consiglieri del re che iniziarono a cercare il modo di elinare Daniele e i suoi amici. Accadde che Daniele riuscì  con l’aiuto di Dio,  ad interpretare un sogno molto strano che il re aveva fatto, questo fu apprezzato dal re che fece regali a Daniele e ai suoi amici, affidò loro anche l’amministrazione di alcune città. La gelosia degli altri consiglieri divenne ancora più forte ed essi si unirono fra loro, per colpire Daniele, escogitando un piano terribile per uccidere prima i suoi amici e poi anche lui.

Convinsero il re Nabucodonosor a costruire una enorme statua d’oro a sua immagine e tutti, al suono della tromba, avrebbero dovuto inginocchiarsi davanti alla statua.

Daniele in quei giorni non era a Babilonia, perché il re lo aveva mandato in un’altra città. (Daniele 2:49)

Pensate a questi giovani, chi avrà dato loro il coraggio e la forza di dire “no” all’ordine del re? Certamente un Re più potente che non li avrebbe mai lasciati soli. 

Vi è mai capitato che i vostri genitori vi abbiano insegnato a non fare qualcosa che molti altri fanno? 

Se vogliamo… Ebrei 13:5-6 “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò. Così noi possiamo dire con piena fiducia: il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa può farmi l’uomo?”

Tantissime persone erano in piedi nella grande piazza di Babilonia ad ammirare l’enorme statua del re, (Daniele 3:1), un messaggero si fece avanti e lesse: (Daniele 3:6,12)

Gli amici di Daniele erano veramente nei guai, il re li chiamò e con la sua bocca ripeté l’ordine del messaggero… “voi dovete inchinarvi di fronte alla mia statua, come fanno tutti, altrimenti vi faccio arrosto!!” Era molto arrabbiato il re… ma i ragazzi ricordavano una cosa importantissima: mai avrebbero dovuto inginocchiarsi e quindi pregare un dio straniero, il Signore è l’unico Dio e sentite che meravigliosa risposta danno al re infuriato: (Daniele 3:16-18)

A questo punto il re ordina di accendere la fornace, 7 volte più calda del solito e di buttare dentro i tre ragazzi amici di Daniele legati insieme.

Una cosa veramente crudele, ma il Signore vedeva tutto ed aveva già in mente un piano straordinario: un angelo potente e forte avrebbe protetto i tre coraggiosi ragazzi e così fu. Il re sbalordito vide 4 uomini e non soltanto 3 che aveva buttato nella fornace, che passeggiavano fra le fiamme e non venivano toccati dal fuoco… le loro vesti respingevano le fiamme e neanche un loro capello prese fuoco… anzi… neanche puzzavano di fumo. Avventura incredibile che Dio fece fare a quei ragazzi che avevano creduto in Lui… si erano fidati che qualcosa il loro Dio avrebbe fatto. Il re da furioso divenne pauroso… avrà pensato che il Dio dei ragazzi era veramente potente e che lo avrebbe punito. Ma Dio è tanto buono e ha dato anche a quel re l’occasione di conoscerlo e di dire: “Benedetto sia il Dio di…” (Dan 3:28)

I ragazzi uscirono dalla fornace entusiasti del loro Dio, sempre più sicuri di volerlo seguire e non vedevano l’ora di incontrare Daniele per raccontargli tutto.

Passano diversi anni, Daniele e i suoi amici si comportano molto bene, sono sempre pronti a pregare gli uni per gli altri, si consigliano e fanno tutto insieme. Il re Nabucodonosor muore, dopo di lui arriva un altro re e un altro ancora che si chiama Dario. Questo re apprezza molto il lavoro di Daniele, sceglie lui e i suoi amici per fare le cose più importanti del regno e loro sono fedeli al re Dario. Come già era successo, ci sono persone gelose che cercano di toglierli di mezzo, di trovare in loro qualche mancanza per screditarli agli occhi del re, ma non era facile. Daniele aveva una intelligenza e una sapienza eccezionali… così i sudditi invidiosi escogitarono un’altra cattiveria simile a quella della statua. Convinsero il re Dario ad emanare una legge affinché nel regno non si potesse pregare nessun Dio… se non re Dario e chi non lo avesse fatto sarebbe stato dato in pasto ai leoni.

Sapevano bene che Daniele adorava il suo Dio e che ogni giorno lo pregava e parlava con Lui. Anche il giorno in cui l’editto fu emanato, Daniele aprì la finestra della sua camera, guardò verso Gerusalemme, la sua città natale, e si mise a pregare e a cantare al suo Dio. Daniele era un pò come Davide, un adoratore inarrestabile… non c’era modo di fermarli perché Dio era con loro. Il re Dario voleva bene a Daniele ma quando si rese conto di essere caduto nel tranello dei suoi perfidi consiglieri era troppo tardi. La parola data dal re non poteva essere cambiata. Adesso era Daniele ad essere nei guai. (Daniele 6:1-24)

Il re non può fare altro che sperare che il Dio di Daniele li salvi dai leoni… lui non può fare altro, ma riesce a credere che il Dio che ha mandato l’angelo nella fornace, possa inventarsi qualcosa per salvare Daniele e ci spera tanto, perché ama Daniele.

Sapete che il nome Daniele significa “Dio è la mia giustizia” infatti fu così.

Daniele non smise di pregare e neanche inventò scuse per pregare di nascosto… sapeva in Chi credeva! Fu preso e gettato nella profonda fossa dei leoni… 

La mattina prestissimo il re andò a vedere dentro la fossa, chiamò Daniele… e vide quello che più desiderava in quel momento. Daniele era vivo, i leoni non avevano potuto fargli alcun male. Non sappiamo come Dio fece a proteggerlo ma sappiamo che Lui un modo lo trova sempre. Chi è fedele e vuole ubbidire alla Sua Parola, non ha nulla da temere, Dio è potente da spegnere le fiamme e chiudere la bocca ai leoni.

Secondo voi, se Daniele avesse avuto paura, Dio lo avrebbe abbandonato? No di certo, Dio lo avrebbe ancora amato, ma Daniele non avrebbe vissuto il miracolo… Credo che non si sia mai dimenticato di quei leoni che non potevano toccarlo. Anche Daniele era sempre più convinto di seguire il suo Dio, ormai era ultra sicuro e molto felice.

Anche re Dario fu felice, abbracciò Daniele e lo volle sempre con sè, diede ordine che il Dio di Daniele fosse onorato in tutto il regno. (Daniele 6:25-28).

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