• Scuola Domenicale 27.02.2021

Daniele dice: “No grazie!” 

Un ragazzo che non volle fare quello che gli altri facevano.

Stiamo parlando di cos’è la vera amicizia, abbiamo incontrato due grandi amici: Davide e Gionatan. Abbiamo visto che la cosa più importante è essere amici di Gesù, dire a Lui ogni cosa, imparare da Lui anche ad essere amici fra di noi. Come abbiamo già detto un vero amico non dice sempre “sì”

Oggi, incontriamo quattro amici per la pelle che hanno vissuto dopo Davide, ma comunque molto tempo fa, quando c’erano tante guerre per conquistare territori.Il più forte vinceva, diventava re e prendeva tutto, comprese le persone.

Nel 605 a.C. il re di Babilonia, marciò con il suo esercito, contro il re di Giuda e catturò le persone più importanti e brave per portarle in Babilonia. Fra queste, vennero catturati anche quattro giovani ragazzi che stavano sempre insieme: Daniele, Anania, Misaele e Azaria. Erano ragazzi molto in gamba, Daniele in particolare aveva una grande intelligenza, era sensibile, aveva imparato molte cose nonostante avesse solo 15 anni, come i suoi amici.

Lontani da casa, all’inizio ebbero paura, non sapevano cosa sarebbe successo ma insieme pregavano il loro Dio, si aiutavano tanto e si incoraggiavano, facevano a gara a ricordare le cose belle della loro terra. La loro amicizia cresceva, insieme all’intimità che avevano con Dio e Lui parlava ai loro cuori e li guidava, anche a prendere decisioni difficili per non mescolarsi con i Babilonesi.

La cosa veramente bella di questi ragazzi è che mantennero le loro abitudini, come il continuare a fare quello che i loro genitori avevano loro insegnato e incontrano molte avventure davvero straordinarie. Appena arrivati a Babilonia, capirono che sarebbero stati  trattati bene, vennero portati al palazzo del re per studiare e imparare la storia di Babilonia. Fecero subito una scelta molto importante e coraggiosa: di fronte ai cibi e alle bevande che il re Nabucodonosor fece loro preparare, non vollero mangiarne. I babilonesi non osservano le leggi di Dio relative ai cibi, per esempio mangiavano ogni specie di animale e non toglievano il sangue. Daniele e i suoi amici decisero di non venire meno agli insegnamenti di Dio relativi ai cibi, non assaggiarono neanche i piatti succulenti che il re faceva loro preparare ma chiesero che fosse loro concesso di mangiare solo legumi, frutta e acqua. Nonostante questo stavano benissimo, erano forti e molto saggi. 

Vi viene in mente qualcosa che tutti mangiano… dove c’è tanta pubblicità… ma che è una vera schifezza e fa male al nostro corpo? 

A questi quattro ragazzi Dio diede conoscenza e sapienza in ogni cosa, loro si fidavano di Dio, volevano fare quello che a Lui piaceva e le inventavano di tutte per continuare ad adorarlo, mentre tutti adoravano strani idoli e facevano riti che a loro non piacevano. Vennero anche cambiati i loro nomi, ad esempio Daniele fu chiamato Baltazzar (Daniele 1:6).

Ma tra di loro continuarono a chiamarsi con i loro nomi… ed i nomi biblici hanno un significato:

Dio è la mia giustizia Daniele 

Dio è buono Anania 

Chi è simile Dio Misael

Dio è il mio aiuto Azaria

Chiamandosi con i loro nomi si incoraggiavano tra di loro invocando Dio.

Intanto per tre anni andarono alla scuola reale ed erano molto bravi, avevano imparato la lingua del Babilonesi, ma fra loro parlavano i ebraico, avevano imparato le leggi di Babilonia, ma nel loro cuore tenevano strette le leggi della loro terra.. insomma avevano scelto di restare quello che erano, nonostante fossero schiavi in Babilonia. Alla fine dei tre anni di scuola ebbero un esame e furono i più bravi, perché Dio era sempre con loro. 

Daniele 1

5 Il re assegnò loro una razione giornaliera dei cibi della sua tavola e dei vini che egli beveva; e ordinò di istruirli per tre anni dopo i quali sarebbero passati al servizio del re.

8 Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi;

….

12 «Ti prego, metti i tuoi servi alla prova per dieci giorni; dacci da mangiare legumi e da bere acqua;

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